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psicologo avezzano
Dott.ssa Maria Libera Tanese
Psicologa - Psicoterapeuta
Come superare
il baratro
dell'infertilità
In Italia una coppia su dieci non è fertile. L’infertilità è definita come l’incapacità di concepire oppure di portare avanti una gravidanza. La maggior parte delle persone danno per scontato la propria capacità di procreare naturalmente; pertanto, scoprire di avere un problema di sterilità o infertilità può generare intense reazioni emotive come depressione, ansia, rabbia, sensi di colpa o di incertezza.
I considerevoli cambiamenti delle realtà sociale ed economica degli ultimi decenni, inducono le coppie a posticipare il momento del concepimento del primo figlio (viste le relative implicazioni economiche) per dare priorità ad una sistemazione lavorativa stabile, condizione oggi difficilmente auspicabile. Questo porta a realizzare i primi tentativi di concepimento tra i 30 e i 40 anni, età in cui la fertilità della donna inizia il suo declino. Tuttavia, accanto a questi cambiamenti, c’è stata una rivoluzione anche nelle tecnologie e nella medicina, attraverso la nascita di trattamenti di fecondazione medicalmente assistita, che offrono speranza a tanti che hanno bisogno di aiuto.
Dal momento che la natura, in ogni suo microrganismo o specie vivente, ha come fine la riproduzione, l’infertilità ferisce notevolmente l’identità di uomo o donna. Infatti, indipendentemente dal sesso o dalla razza, la nostra identità è indissolubilmente legata alla capacità di procreare. Riscontrare problemi di infertilità comporta un duro colpo per l’autostima e rappresenta una violazione della privacy di una persona, poiché la gamma dei trattamenti è ampia, la loro durata è prolungata, i tassi di successo sono bassi; ne derivano, per la persona sottoposta ad essi, stress e disagio intensi.
Un numero sempre maggiore di studi sostiene la stretta connessione nella sterilità tra l’aspetto organico e quello psicologico; nessuna funzione dell’organismo umano è, infatti, così carica di contenuti emozionali e simbolici come quella riproduttiva. La coppia che scopre di non essere fertile e inizia un trattamento medico per far fronte al problema, entra – prima che in uno spazio medico – in uno spazio emotivo in cui si sente diversa. Sensazioni di rabbia, vergogna, paura, invidia, impotenza, prorompono già al momento della diagnosi, ma queste stesse emozioni si acuiscono durante l’itinerario terapeutico, al momento dell’attesa dei risultati o del fallimento della tecnica alla quale la coppia è stata sottoposta.
Ogni individuo e ogni coppia vivono questa esperienza in modo particolare e, in molti casi, questo percorso può influenzare negativamente il rapporto di coppia, i rapporti sociali, la salute fisica e psicologica, interferendo nel trattamento della stessa infertilità. I cicli di cure sono invasivi e difficili da integrare con gli impegni di vita e di lavoro, spesso si registra un crescente senso di isolamento dalle reti di supporto della famiglia e degli amici. Inoltre, la comunicazione tra i partner può diventare difficile a causa del distacco emotivo dovuto alla pressione di eseguire un rapporto sessuale “su prescrizione”, fino a causare una completa perdita di fiducia in se stessi.
La mancanza di una garanzia nella riuscita delle cure per procreare, è un ulteriore fattore frustrante che pone i partner di fronte ad un dolore impossibile da verbalizzare e l’assenza dei figli può diventare quasi un tabù, con il sogno infranto per “ciò che avrebbe potuto essere” e tanta paura per “ciò che non potrà mai essere”.
In questo delicato momento di crisi, è fondamentale richiedere l’aiuto di un esperto.
Durante il percorso di fecondazione medicalmente assistita è, infatti, opportuno essere seguiti da un team multidisciplinare di specialisti in quanto le implicazioni mediche, giuridiche, etiche e psicosociali delle procedure sono molto complesse. All’interno dell’equipe, lo Psicologo ha un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita della coppia di fronte all’impatto psicologico ed emozionale che caratterizza il trattamento della infertilità. È possibile facilitare la coppia durante tale percorso, attraverso la prevenzione di eventuali disturbi emotivi, favorendo l’adattamento al trattamento di procreazione medicalmente assistita ed, infine, fornendo informazioni dettagliate del trattamento stesso e di tutte le questioni correlate alla gravidanza.
Può risultare altresì utile per i partner frequentare gruppi di Auto-Aiuto, in cui conoscere altre coppie che vivono le stesse esperienze ed emozioni. Condividere i dettagli intimi delle proprie difficoltà a concepire e il conseguente senso di inadeguatezza, rabbia e delusione, porta a smentire quel senso di unicità che li ha incastrati fino a quel momento. Questo mutuo sostegno, fatto di incoraggiamenti, consigli ed intuizioni, può contribuire a riattivare nel singolo e nella coppia quelle risorse necessarie per superare l’esperienza dolorosa vissuta.
Dott.ssa Maria Libera Tanese
